Monsieur_Elephant's avatar
Monsieur_Elephant

Jan. 14, 2025

138
Come continuare a imparare quando si perde la motivazione?

Risponderò alla traccia al passato, perché studiare non è più un obbligo nella mia vita. Quando ero un bambino, ascolatvo bene in scuola. Quindi, quando tornavo a casa alla fine della giornata, 75% del lavoro di apprendimento era già fatto. Avevo una curiosità per qualche materia, perciò completavo le conoscenze acquisite con diverse letture, in livri o articoli enciclopedici. Era un bel avantaggio, perché i giorni in cui non volevo studiare, potevo permettersi di non fare niente senza che abbia conseguenze spiacevoli sulla mia scolarità. Fare i compiti era una cosa un pochino diversa... Naturalmente, a volte non realmente avevo voglia di fare 10 esercizi consecutivi a causa di professori che pensavano che gli studenti avessero solo la loro materia da studiare, però tali giorni erano rari. Di solito, non tardavo a fare i compiti nelle materie che mi piacevano.

La matematica era un altro paio di maniche! Era la gran eccezione, soprattutto nel caso dei problemi. Questi "problemi" erano una cosa particolare perché non bastava sapere la lezzione, bisognava oltra a questo capire come risolverli, quale tappe seguire per giungere alla soluzione. Inutile dire che spesso non capivo niente, ne con ché iniziare ne quali teoremi/quali formule usare per dimostrare ciò che dovevo dimostrare. Ero completamente confuso sebbene conoscessi la mia lezione, ed era la cosa più frustrante! Cada volta, motivarmi a terminare era una vera via della croce per mia povera mamma. Finivo per urlare, piangere e lanciare l'astuccio all'altra parte della stanza. Quando ero troppo stanco per giocare il Sherlock Holmes e cercare di risolvere quelli problemi stupidi, facevo qualcosa alla bell'e meglio e poi andavo a dormire. Comunque, quando niente non viene in mente, non c'è niente da fare...

Dico "problemi stupidi" perché mi è sempre sembrato che fossero molto artificiali. Tutti i problemi di matematica sono chiaramente definiti e ammettono una soluzione unica. Ma la maggior parte dei problemi della vita reale non sono definiti chiaramente e amettono diverse soluzione più o meno buone. Ironicamente, nella vita quotidiana, mi piace risolvere problemi e aiutare gli altri a farlo.

Come lo he scritto, la matematica era un'eccezione. Studiare è sempre stato facile per me a quell'epoca ed ero un bravo studente. Un consiglio che posso dare a tutti coloro che hanno l'opportunità di imparare con un professore è ascoltare attentamente. I bambini che non ascoltano in scuola devono ricuperare 6, 7 ore di lezioni quando stano a casa: a cosa serve? Inoltre, amare i temi o le materie studiati è una bella motivazione. Essere giù di morale succede a tutti. È naturale. Quando succede, chiunque è felice di poter permittirsi di dire: "oggi faccio una pausa".

Corrections

Come continuare a imparare quando si perde la motivazione?

Risponderò alla traccia al passato, perché studiare non è più un obbligo nella mia vita.

Quando ero un bambino, ascolatavo bene in scuola.

Quindi, quando tornavo a casa alla fine della giornata, 75% del lavoro di apprendimento era già fatto.

Avevo una curiosità per qualche materia, perciò completavo le conoscenze acquisite con diverse letture, icon livbri o articoli enciclopedici.

Era un bel avantaggio, perché i giorni in cui non volevo studiare, potevo permettersi di non fare niente senza che abbia conseguenze spiacevoli sulla mia scolarità.

Fare i compiti era una cosa un pochino diversa...

Naturalmente, a volte non realmente avevo voglia di fare 10 esercizi consecutivi a causa di professori che pensavano che gli studenti avessero solo la loro materia da studiare, però tali giorni erano rari.

Di solito, non tardavo a fare i compiti nelle materie che mi piacevano.

La matematica era un altro paio di maniche!

Era la gran eccezione, soprattutto nel caso dei problemi.

Questi "problemi" erano una cosa particolare perché non bastava sapere la lezzione, bisognava oltrae a questo capire come risolverli, quale tappe seguire per giungere alla soluzione.

Inutile dire che spesso non capivo niente, ne con ché iniziare ne quali teoremi/quali formule usare per dimostrare ciò che dovevo dimostrare.

Ero completamente confuso sebbene conoscessi la mia lezione, ed era la cosa più frustrante!

CadaOgni volta, motivarmi a terminare era una vera via della croce per la mia povera mamma.

Finivo per urlare, piangere e lanciare l'astuccio all'altra parte della stanza.

Quando ero troppo stanco per giocare ila Sherlock Holmes e cercare di risolvere quelli problemi stupidi, facevo qualcosa alla bell'a e meglio e poi andavo a dormire.

Comunque, quando niente non viene in mente, non c'è niente da fare...

Dico "problemi stupidi" perché mi è sempre sembrato che fossero molto artificiali.

Tutti i problemi di matematica sono chiaramente definiti e ammettono una soluzione unica.

Ma la maggior parte dei problemi della vita reale non sono definiti chiaramente e amettono diverse soluzione più o meno buone.

Ironicamente, nella vita quotidiana, mi piace risolvere problemi e aiutare gli altri a farlo.

Come lo heho scritto, la matematica era un'eccezione.

Studiare è sempre stato facile per me a quell'epoca ed ero un bravo studente.

Un consiglio che posso dare a tutti coloro che hanno l'opportunità di imparare con un professore è ascoltare attentamente.

I bambini che non ascoltano in scuolaclasse devono ricuperare 6, 7 ore di lezioni quando stanno a casa: a cosa serve?

Inoltre, amare i temi o le materie studiatie è una bella motivazione.

Essere giù di morale succede a tutti.

È naturale.

Quando succede, chiunque è felice di poter permiettiersi di dire: "oggi faccio una pausa".

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Monsieur_Elephant

Jan. 15, 2025

138

Grazie mille!

Come continuare a imparare quando si perde la motivazione?

Risponderò alla traccia al passato, perché studiare non è più un obbligo nella mia vita.

Quando ero un bambino, ascolatavo bene ina scuola.

Il verbo "ascoltare" basta. "Ascoltare bene" è qualcosa che potresti dire per domandare a qualcuno se ha capito quello che hai detto, per esempio.

Quindi, quando tornavo a casa alla fine della giornata, 75% del lavoro di apprendimento era già fatto.

Avevo una curiosità per qualche materia, perciò completavo le conoscenze acquisite con diverse letture, in livbri o articoli enciclopedici.

Era un bel avantaggio, perché i giorni in cui non volevo studiare, potevo permettersmi di non fare niente senza che abbiavessi conseguenze spiacevoli sulla mia scolaritàmedia.

Vantaggio/svantaggio

Piuttosto che "non volevo studiare", penso renda meglio "non avevo voglia di studiare", ma non ho corretto.

"Avessi" perché parli al passato.

"Scolarità" non è una parola che si usa spesso. Direi semplicemente "sulla mia media" o "sui miei voti".

Fare i compiti era una cosa un pochino diversa...

Naturalmente, a volte non avevo realmente avevo voglia di fare 10 esercizi consecutivi a causa di professori che pensavano che gli studenti avessero solo la loro materia da studiare, però tali giorni erano rari.

Di solito, non tardavo a fare i compiti ndelle materie che mi piacevano.

La matematica era un altro paio di maniche!

Era la grande eccezione, soprattutto nel caso dei problemi.

Ricorda che "grande" si apocopa quando la parola seguente comincia per consonante (il Gran Consiglio, il Gran Khan, ecc.)

Questi "problemi" erano una cosa particolare perché non bastava sapere la lezzione, bisognava oltrae a questo capire come risolverli, qualei tappe seguire per giungere alla soluzione.

Inutile dire che spesso non capivo niente, neé con chée iniziare neé quali teoremi/quali formule usare per dimostrprovare ciò che dovevo dimostrprovare.

Spesso a scuola, nelle lezioni di matematica, si parla di "prova", per questo ti ho corretto. Il verbo "dimostrare" è comunque un sinonimo e la tua frase rimane comprensibile.

Ero completamente confuso sebbene conoscessi la mia lezione, ed era questa la cosa più frustrante!

Non so come funziona in francese, ma in italiano la lezione è del professore, non dello studente.

CadaOgni volta, motivarmi a terminare era una vera via della crocecrucis per la mia povera mamma.

Non penso esista un'espressione italiana, si usa quella latina, anche nel suo significato metaforico.

Finivo per urlare, piangere e lanciare l'astuccio dall'altra parte della stanza.

Quando ero troppo stanco per giocare ila Sherlock Holmes e cercare di risolvere quelli problemi stupidi, facevo qualcosa alla bell'e meglio e poi andavo a dormire.

Giocare A qualcosa.
In questo caso, puoi anche usare il verbo "fare" (fare lo Sherlock Holmes). Spesso si usa per dire che ci si comporta come una certa persona, senza esserlo davvero (fare lo scemo, fare il pagliaccio, fare lo schiavo, ecc.)

Comunque, quando niente non viene in mente, non c'è niente da fare...

Questa frase è perfetta perché spiega bene cosa succede quando c'è un pronome indefinito negativo.

In italiano parole come "niente", "nessuno" e così via puoi metterle prima o dopo il verbo, a seconda del contesto. Se "niente" è prima del verbo, il "non" scompare (niente viene in mente), ma rimane se "niente" è dopo (non c'è niente da fare).

Dico "problemi stupidi" perché mi è sempre sembrato che fossero molto artificiali.

Tutti i problemi di matematica sono chiaramente definiti e ammettono una soluzione unica.

Ma la maggior parte dei problemi della vita reale non sono definiti chiaramente e amettono diverse soluzionei più o meno buonvalide.

"Buone" è giusto, ma "valide" è più preciso.

Ironicamente, nella vita quotidianao, mi piace risolvere problemi e aiutare gli altri a farlo.

"Nella vita quotidiana" è giusto, ma ti suggerisco due espressioni più idiomatiche: "nella vita di tutti i giorni" e "nel quotidiano".

Come lo heho scritto, la matematica era un'eccezione.

Studiare è sempre stato facile per me a quell'epoca ed ero un bravo studente.

Un consiglio che posso dare a tutti coloro che hanno l'opportunità di imparare con un professore è ascoltare attentamente.

I bambini che non ascoltano ina scuola devono riecuperare 6, 7 ore di lezionie quando stanno a casa: a cosa serve?

Inoltre, amare i temi o le materie studiatie è una bella motivazione.

Essere giù di morale succede a tutti.

È naturale.

Quando succede, chiunque è felice di poter permiettiersi di dire: "oggi faccio una pausa".

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Ogni tanto ti ho corretto qualcosa di giusto per darti un'alternativa migliore o più comune. Il tuo testo è scritto molto bene, a parte qualche errore ortografico qua e là.

Monsieur_Elephant's avatar
Monsieur_Elephant

Jan. 14, 2025

138

>Non so come funziona in francese, ma in italiano la lezione è del professore, non dello studente.
In francese puoi «apprendre TA leçon» quando sei studente :)

> giocare al Sherlock Holmes
Interessante. In francese si dice anche «jouer à», come sai, ma c'è una toleranza per il oggetto diretto in quest'uso informale di «jouer» nel senso di «fare», per esempio «jouer les gros bras».

Quindi penso che abbia fatto 2 gallicismi!

Grazie mille di tutto, buon Signor Anerneq :)

Anerneq's avatar
Anerneq

Jan. 14, 2025

0

Non penso di aver mai sentito "giocare" transitivo in italiano. Ho sentito "giocare" usato come sinonimo di "scherzare", ma si tratta di un uso geograficamente limitato a una sola città e non è italiano standard.

Era la gran eccezione, soprattutto nel caso dei problemi.


Era la grande eccezione, soprattutto nel caso dei problemi.

Ricorda che "grande" si apocopa quando la parola seguente comincia per consonante (il Gran Consiglio, il Gran Khan, ecc.)

This sentence has been marked as perfect!

Come continuare a imparare quando si perde la motivazione?


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Risponderò alla traccia al passato, perché studiare non è più un obbligo nella mia vita.


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Quando ero un bambino, ascolatvo bene in scuola.


Quando ero un bambino, ascolatavo bene ina scuola.

Il verbo "ascoltare" basta. "Ascoltare bene" è qualcosa che potresti dire per domandare a qualcuno se ha capito quello che hai detto, per esempio.

Quando ero un bambino, ascolatavo bene in scuola.

Quindi, quando tornavo a casa alla fine della giornata, 75% del lavoro di apprendimento era già fatto.


This sentence has been marked as perfect!

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Avevo una curiosità per qualche materia, perciò completavo le conoscenze acquisite con diverse letture, in livri o articoli enciclopedici.


Avevo una curiosità per qualche materia, perciò completavo le conoscenze acquisite con diverse letture, in livbri o articoli enciclopedici.

Avevo una curiosità per qualche materia, perciò completavo le conoscenze acquisite con diverse letture, icon livbri o articoli enciclopedici.

Questi "problemi" erano una cosa particolare perché non bastava sapere la lezzione, bisognava oltra a questo capire come risolverli, quale tappe seguire per giungere alla soluzione.


Questi "problemi" erano una cosa particolare perché non bastava sapere la lezzione, bisognava oltrae a questo capire come risolverli, qualei tappe seguire per giungere alla soluzione.

Questi "problemi" erano una cosa particolare perché non bastava sapere la lezzione, bisognava oltrae a questo capire come risolverli, quale tappe seguire per giungere alla soluzione.

Inutile dire che spesso non capivo niente, ne con ché iniziare ne quali teoremi/quali formule usare per dimostrare ciò che dovevo dimostrare.


Inutile dire che spesso non capivo niente, neé con chée iniziare neé quali teoremi/quali formule usare per dimostrprovare ciò che dovevo dimostrprovare.

Spesso a scuola, nelle lezioni di matematica, si parla di "prova", per questo ti ho corretto. Il verbo "dimostrare" è comunque un sinonimo e la tua frase rimane comprensibile.

This sentence has been marked as perfect!

Ero completamente confuso sebbene conoscessi la mia lezione, ed era la cosa più frustrante!


Ero completamente confuso sebbene conoscessi la mia lezione, ed era questa la cosa più frustrante!

Non so come funziona in francese, ma in italiano la lezione è del professore, non dello studente.

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Cada volta, motivarmi a terminare era una vera via della croce per mia povera mamma.


CadaOgni volta, motivarmi a terminare era una vera via della crocecrucis per la mia povera mamma.

Non penso esista un'espressione italiana, si usa quella latina, anche nel suo significato metaforico.

CadaOgni volta, motivarmi a terminare era una vera via della croce per la mia povera mamma.

Finivo per urlare, piangere e lanciare l'astuccio all'altra parte della stanza.


Finivo per urlare, piangere e lanciare l'astuccio dall'altra parte della stanza.

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È naturale.


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Era un bel avantaggio, perché i giorni in cui non volevo studiare, potevo permettersi di non fare niente senza che abbia conseguenze spiacevoli sulla mia scolarità.


Era un bel avantaggio, perché i giorni in cui non volevo studiare, potevo permettersmi di non fare niente senza che abbiavessi conseguenze spiacevoli sulla mia scolaritàmedia.

Vantaggio/svantaggio Piuttosto che "non volevo studiare", penso renda meglio "non avevo voglia di studiare", ma non ho corretto. "Avessi" perché parli al passato. "Scolarità" non è una parola che si usa spesso. Direi semplicemente "sulla mia media" o "sui miei voti".

Era un bel avantaggio, perché i giorni in cui non volevo studiare, potevo permettersi di non fare niente senza che abbia conseguenze spiacevoli sulla mia scolarità.

Fare i compiti era una cosa un pochino diversa...


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Naturalmente, a volte non realmente avevo voglia di fare 10 esercizi consecutivi a causa di professori che pensavano che gli studenti avessero solo la loro materia da studiare, però tali giorni erano rari.


Naturalmente, a volte non avevo realmente avevo voglia di fare 10 esercizi consecutivi a causa di professori che pensavano che gli studenti avessero solo la loro materia da studiare, però tali giorni erano rari.

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Di solito, non tardavo a fare i compiti nelle materie che mi piacevano.


Di solito, non tardavo a fare i compiti ndelle materie che mi piacevano.

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La matematica era un altro paio di maniche!


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Quando ero troppo stanco per giocare il Sherlock Holmes e cercare di risolvere quelli problemi stupidi, facevo qualcosa alla bell'e meglio e poi andavo a dormire.


Quando ero troppo stanco per giocare ila Sherlock Holmes e cercare di risolvere quelli problemi stupidi, facevo qualcosa alla bell'e meglio e poi andavo a dormire.

Giocare A qualcosa. In questo caso, puoi anche usare il verbo "fare" (fare lo Sherlock Holmes). Spesso si usa per dire che ci si comporta come una certa persona, senza esserlo davvero (fare lo scemo, fare il pagliaccio, fare lo schiavo, ecc.)

Quando ero troppo stanco per giocare ila Sherlock Holmes e cercare di risolvere quelli problemi stupidi, facevo qualcosa alla bell'a e meglio e poi andavo a dormire.

Comunque, quando niente non viene in mente, non c'è niente da fare...


Comunque, quando niente non viene in mente, non c'è niente da fare...

Questa frase è perfetta perché spiega bene cosa succede quando c'è un pronome indefinito negativo. In italiano parole come "niente", "nessuno" e così via puoi metterle prima o dopo il verbo, a seconda del contesto. Se "niente" è prima del verbo, il "non" scompare (niente viene in mente), ma rimane se "niente" è dopo (non c'è niente da fare).

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Dico "problemi stupidi" perché mi è sempre sembrato che fossero molto artificiali.


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Tutti i problemi di matematica sono chiaramente definiti e ammettono una soluzione unica.


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Ma la maggior parte dei problemi della vita reale non sono definiti chiaramente e amettono diverse soluzione più o meno buone.


Ma la maggior parte dei problemi della vita reale non sono definiti chiaramente e amettono diverse soluzionei più o meno buonvalide.

"Buone" è giusto, ma "valide" è più preciso.

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Ironicamente, nella vita quotidiana, mi piace risolvere problemi e aiutare gli altri a farlo.


Ironicamente, nella vita quotidianao, mi piace risolvere problemi e aiutare gli altri a farlo.

"Nella vita quotidiana" è giusto, ma ti suggerisco due espressioni più idiomatiche: "nella vita di tutti i giorni" e "nel quotidiano".

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Come lo he scritto, la matematica era un'eccezione.


Come lo heho scritto, la matematica era un'eccezione.

Come lo heho scritto, la matematica era un'eccezione.

Studiare è sempre stato facile per me a quell'epoca ed ero un bravo studente.


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Un consiglio che posso dare a tutti coloro che hanno l'opportunità di imparare con un professore è ascoltare attentamente.


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I bambini che non ascoltano in scuola devono ricuperare 6, 7 ore di lezioni quando stano a casa: a cosa serve?


I bambini che non ascoltano ina scuola devono riecuperare 6, 7 ore di lezionie quando stanno a casa: a cosa serve?

I bambini che non ascoltano in scuolaclasse devono ricuperare 6, 7 ore di lezioni quando stanno a casa: a cosa serve?

Inoltre, amare i temi o le materie studiati è una bella motivazione.


Inoltre, amare i temi o le materie studiatie è una bella motivazione.

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Essere giù di morale succede a tutti.


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Quando succede, chiunque è felice di poter permittirsi di dire: "oggi faccio una pausa".


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